Buon pomeriggio cari lettori,
oggi vi parlo nel romanzo d’esordio di Valentina Sagnibene Tutto ciò che non mi aspettavo edito Giunti editori.
Genere: Narrativa
Francesco, neolaureato insicuro e intellettualoide, eternamente deluso in amore e incapace di trovare un lavoro, ha un unico grande successo: attraverso un alter ego donna, scrive su un blog femminile raccogliendo uno stuolo di fan adoranti, tanto che le responsabili del sito lo contattano per assumerlo, ma scoprono con orrore la sua identità maschile. Decidono però di dargli una chance e lo mettono in competizione con altre voci del blog: chi consegnerà la miglior storia avrà il posto.Matilde, tosta e all’apparenza scontrosa, indurita dall’assenza della madre che la abbandonò inspiegabilmente quando era una bambina e lacerata dalla recente morte del padre cui era legatissima, nasconde la propria fragilità ma sempre più spesso è preda di attacchi di panico. Matilde comprende che, se vuole liberarsi dal peso che la opprime e andare avanti, deve prima far pace con il passato.Francesco e Matilde non potrebbero essere più diversi, ma quando i loro destini casualmente si incrociano, Francesco intuisce che il passato di Matilde potrebbe dargli lo spunto per la storia che cerca e decide di accompagnarla nel viaggio alla ricerca della madre… Un viaggio che riserverà loro tutto quello che non avevano previsto.
Tutto ciò che non mi aspettavo è una storia di due vite, quella di Matilde, una ragazza che per i suoi vent’anni ha già sperimentato molte sfaccettature della sofferenza, forse troppe ma, capirà ben presto che la maschera da dura non potrà reggere per sempre. Dall’altro canto Francesco, nei primi capitoli vi sembrerà un nerd irrecuperabile con il cuore spezzato da un’evidente ragazza sbagliata, fino a diventare, proseguendo nella lettura, il ragazzo che tutte sogniamo.
Una storia di due persone che ben presto si ritroveranno con i rispettivi destini incrociati tra parole di troppo, cene imbarazzanti,amici comuni, tavoli rubati per ripicca al bar e un nonno che amerete.
Vi ritroverete a sorridere a capitoli alterni e a riflettere sulle grandi possibilità della vita e di come la dea bendata a volte ci veda benissimo.
Il romanzo della Sagnibene è una storia di crescita personale, di perdite, di maschere che ormai non reggono più, di solitudine, di abbandono. Una storia che fa riflettere ed emoziona per la limpidezza dei suoi protagonisti e la bontà delle sue parole.La scrittura dell’autrice è fluida ma ben articolata, con spunti di riflessione ma anche tanta ironia. L’ho apprezzata tantissimo. Il mio unico appunto è sulla trama.Avrei forse aggiunto un bel colpo di scena nel mezzo della storia che ho trovato leggermente sottotono rispetto al resto del romanzo.
“L’essere umano risulta geneticamente portato a lasciarsi coinvolgere in situazioni complesse. La maggior parte delle volte crediamo di avere il controllo su tutto, di aver previsto ogni possibile ostacolo. Eppure, questo non previene la caduta. Non ci fornisce una rete di sicurezza per attutire l’impatto, soprattutto quando esso è talmente imprevisto che ancora dopo giorni, con le ossa rotte, ci domandiamo come si è finiti sull’orlo del burrone. “