Buongiorno cari lettori,
oggi vi racconto del libro L’appesa dell’autrice Paola Lamanna.
Come sapete, ho un debole per le storie scritte per esigenza e non per il puro piacere di scrivere una storia e quella di Paola è una di queste.
Vi ho incuriositi? Aspettate di leggere trama ed alcuni estratti e ne rimarrete colpiti tanto quanto me!
Genere: romanzo di formazione Prezzo: 12,50 euro Pagine: 130
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Trama
L’Appesa è un tuffo fugace negli abissi esistenziali di una donna che nasconde dietro un’apparenza imperturbabile una spiccata spiritualità che la conforta e tormenta al contempo. Ogni capitolo in cui il libro è suddiviso narra una fase di crescita della vita della protagonista Beatrice che dalla fanciullezza all’età adulta sperimenta l’amore e al fine di non esserne fagocitata elabora una prospettiva nuova, sottosopra, liberatoria che la fa sentire come appesa a testa giù, senza per questo soggiacere all’aspetto oscuro dell’arcano evocato. Una distaccata incursione nella vita dell’Appesa, dove compaiono fulminee pennellate letterarie, vuole essere un invito ad affrontare un viaggio introspettivo, sotto la guida onnipresente di un Eros poliedrico, nelle molteplici accezioni che il mondo dell’antica Grecia ha saputo coniare.
Citazioni:
”Un vortice invisibile ci lega gli uni agli altri, non possiamo liberaci finché non accettiamo di farci aiutare dal destino, perché la vita, truffaldina, riserba delle incredibili sorprese; all’improvviso, deus ex machina, ci vengono forniti i mezzi per fare un po’ di ordine nel nostro cuore e dare spazio a nuove e sconosciute emozioni.”
“Per alleviare le sofferenze e non farsi scalfire dalla vita, in primis, decise di recitare una parte alla quale anche lei spesso finiva per credere. Doveva dare una parvenza di normalità soprattutto a se stessa. Così iniziò a trascorrere le sue giornate diventando quello che gli altri si aspettavano che fosse.”
”Beatrice pensava che nell’arco di una vita si potesse guardare all’amore in modi diversi, l’uno non superiore o inferiore all’altro: la definizione di amore data da un soggetto oggi non sarebbe stata adattabile al domani, perché domani quel soggetto sarebbe stato altro rispetto ad oggi, il suo sentire sarebbe mutato e le sue percezioni emotive ed empatiche avrebbero subito delle metamorfosi. Le sue fragilità non sarebbero state le stesse e neanche le sue necessità, rese più aride o addolcite dalla scia di amori pregressi, mai abbandonati ma naturalmente travasati in quello attuale nelle vesti di un vissuto arricchente o svilente, ma comunque presente.”
Leggi un estratto del primo capitolo qui:
“Beatrice aveva sempre pensato che il giorno del proprio compleanno non avesse nulla di speciale rispetto agli altri 364.
Non capiva per quale ragione le persone si compiacessero nel ricevere gli auguri, provassero felicità nel condividere con amici o parenti quella ricorrenza, si affaticassero o perdessero tempo nell’organizzare feste o cene alle quali la maggior parte degli invitati partecipava con svogliatezza e composta diplomazia.
Diventata madre a sua volta, si era poi convinta che se mai qualcuno avesse dovuto essere festeggiato e riempito di attenzioni nel giorno dell’anniversario di una nascita, quel qualcuno avrebbe dovuto essere la madre. Colei che quello stesso giorno di un numero variabile di anni prima, dopo 9 mesi di peripezie emozionali e cambiamenti fisici, aveva dato alla luce la Vita.
Da quando ne aveva memoria, ogni mattina in cui realizzava che quello che si stava accingendo ad affrontare era il giorno del suo compleanno, il primo pensiero andava a sua Madre, quella donna che una calda mattina di giugno aveva creato una vita rischiando la sua, sopravvivendo per miracolo.
E per miracolo quella bambina era nata.”
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L’autrice
Paola Lamanna nasce nel 1978 a Genova, città che ama dove vive da sempre. Laureata in giurisprudenza, esercita la professione di avvocato sino alla nascita del terzo figlio, quando dismette le vesti forensi per dedicarsi alla famiglia. L’Appesa è la sua prima pubblicazione.
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