Buongiorno cari lettori,
oggi recensione di Evangelina di Lorenzo Sassoli De Bianchi ultimo romanzo dell’autore, pubblicato da Sperling & Kupfer il 14 novembre.
Trama
Un intricato mistero che si svela a poco a poco attraverso il percorso spirituale di Evangelina Esposito, giovane artista dotata di grande talento e di profonda religiosità, un’anima antica che ama con ardore l’esistenza e che riscopre se stessa cercando le proprie origini. Una storia forgiata dalla durezza della ruvida zolla irpina, terra di lupi e janare che si deposita nella memoria della protagonista come forza generatrice ed eco di un incubo. Lasciando l’Irpinia, e la madre, Evangelina parte alla ricerca del padre. Dopo un lungo viaggio interiore, il trauma della scoperta di un fratello sconosciuto, l’amore per un giovane filosofo, la piena e sofferta realizzazione artistica a Parigi, città ricolma di meraviglie, la ragazza ritroverà, in una brutale grotta platonica, il tassello mancante per pacificare il proprio cuore.
Cosa ne penso?
La poesia e l’eleganza della scrittura di De Bianchi ha colpito anche questa volta. Seguo le opere dell’autore da anni ormai, ed ogni volta è capace di portarti con sé all’interno della sua nuvola, fatta di persone vere con cui vi sfido a non immedesimarvi e luoghi che prendono vita, quasi come se foste catapultati all’interno della storia e la viveste da protagonisti.
“Al risveglio nel cuore di Evangelina resto la determinazione a lasciare Aterrana per andare dove non sapeva e per scoprire ciò che ancora non conosceva.’’
Questa volta, le vicende seguono la storia di Evangelina, pittrice realmente esistita che l’autore ha avuto modo di conoscere durante il suo periodo da medico volontario per il terremoto del 1980. La sua, sarà una storia alla ricerca delle sue origini, partendo dapprima nella terra in cui viveva sua mamma nel borgo di Aterrana, in provincia di Avellino e successivamente alla ricerca di un padre e prima del fratellastro, che la porterà ad affrontare una serie di sfide e situazioni poco piacevoli.
“Evangelina, invece stava imparando sulla sua pelle che l'unica certezza era la perenne novità della storia, il futuro non lo avrebbe mai potuto descrivere nessuno: nell'abituale ordine delle cose le vite scorrono come fiumi, ma a volte straripano.’’
Il testo in ‘’Evangelina’’ risulta molto più mauro dei suoi scritti precedenti, con molti colpi di scena ed una componente trascendentale molto più presente all’interno della storia, come se fosse stato quest’ultimo il filo conduttore del tutto.
Quella di Evangelina è una storia non facile da raccontare fatta di moltissimi ostacoli lungo il percorso, e credetemi non so quanti al suo posto avrebbero avuto la stessa forza d’animo. Come l’autore stesso descrive, è la stessa forza d’animo che ha potuto toccare con mano lui stesso quanto ha incontrato gli abitanti della terra irpina. Evangelina, infatti, riesce sempre a trovare quella luce, capace di farle girare anche l’ultima pagina della sua vita con orgoglio e caparbietà, attraverso i luoghi e le persone che incontrerà durante tutto il viaggio.
“I giorni seguenti furono molto dolci: i due giovani tornarono dopo il tempo della malattia all'amore fisico, le disgrazie furono per un po’ dimenticate ed entrambi conobbero una sconosciuta soavità ed una indicibile tenerezza.”
De Bianchi ancora una volta ci dimostra come le storie migliori sono quelle ancora da raccontare, con personaggi reali e variegati da mille sfaccettature diverse che le rendono uniche.
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Leggi le recensioni degli altri romanzi dell’autore:
La luna rossa di Lorenzo Sassoli De Bianchi
La Luna Argento di Lorenzo Sassoli de Bianchi
Un abbraccio,
Sara