Buongiorno cari lettori, oggi recensione di Not in love di Ali Hazelwood, fresco di stampa, il nuovo romanzo della nostra amata STEM writer. Vi avviso però non sarà una lettura del tutto piacevole.
Vi racconto di più qui sotto, continuate a leggere!
Trama
Rue Siebert might not have it all, but she has enough: a few friends she can always count on; the financial stability she yearned for as a kid; and a successful career as a biotech engineer at Kline, one of the most promising start-ups in the field of food science. Her world is stable, pleasant, and hard-fought. Until a hostile takeover and its offensively attractive front man threatens to bring it all crumbling down.
Eli Killgore and his business partners want Kline, period. Eli has his own reasons for pushing this deal through – and he’s a man who gets what he wants. With one burning exception: Rue. The woman he can’t stop thinking about. The woman who’s off-limits to him.
Torn between loyalty and an undeniable attraction, Rue and Eli throw caution out the lab and the boardroom windows. Their affair is secret, no-strings-attached, and has a built-in deadline: the day one of their companies will prevail. But the heart is risky business – one that plays for keeps.
Cosa ne penso?
Se non fosse stato un libro della Hazelwood probabilmente l’avrei abbandonato al 40%. Volevo peroò capire come finisse e sono felice di averlo finito perché dal 50% del romanzo per me è un 4,5 stelle piene (prevedibile ma bello ugualmente).
Cosa non ha funzionato particolarmente in questo romanzo:
- La pochissima presenza di STEM material, c’è anche qui una denuncia all’ambiente che sicuramente chi non è del settore forse non conosce ma dove sono le battute a sfondo STEM (CHE IO AMO)? Escluse le prime battute tra i due protagonisti non se ne vedono più.
- Il troppo veloce e apparentemente immotivato colpo di fulmine del protagonista (sorry Ali ma gli instant love non mi piacciano) e il poco realismo di alcuni “spezzoni” dovuti all’instant love che mi hanno fatta alzare gli occhi al cielo
- Il fatto che io abbia preferito i protagonisti secondari ed ogni volta che comparivano nelle scene speravo durassero di più (quelle si che sono state divertenti!)
- I plot twist PREVEDIBILISSIMI.
Cosa invece ho apprezzato e mi fa dare 4 stelle e non 3 come credevo avrei dato:
- Eli (il protagonista maschile) ho amato la sua pazienza e il suo amore incondizionato verso Rue, ogni sua scelta, ogni suo intento è stato quello di renderla felice.
- Il passato dei due protagonisti e come si siano evoluti e completati a vicenda
- Alcuni dialoghi, davvero molto belli.
- Il forte carattere di Rue e il suo modo di comunicare (senza fronzoli, senza parole di circostanza: lei è estremamente diretta e l’ho amata per questo).
Nota a margine:
L’autrice scrive nella prima pagina che Not in love è più un erotic romance che un NA. Onestamente? Sì, ci sono scene spicy (molte di più del solito) ma c’è anche TANTA trama. Quindi non preoccupatevi se pensavate che questo avrebbe prevaricato su tutto.
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Alcune caratteristiche del romanzo:
- Stem romance
- Forbidden love
- complicated family dynamics
- black cat x golden retriever boy
- online dating
- insta love
- found family
- he falls first
- Doppio pov (1^ persona lei, 3^ lui)
- Autoconclusivo
Equazione risolta:
★★★★
Personaggi: 4/5
Trama: 3/5
Stile: 5/5
Originalità: 3/5
Finale: 4/5
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L’ipotenusa dell’amore di Helen Hoang
Trilogia ‘Motion’ di Penny Reid