Bookblogger e Case Editrici: Facciamo chiarezza

DISCLAIMER : questo post contiene un alto tasso di acidità. Perdonatemi ma dovevo.
 
 
 
 
 
Ormai troppo spesso vedo tantissime polemiche in giro per il web riguardo il connubio Case Editrici e blogger/bookstagrammer ,   soprattutto leggo troppa disinformazione.
 
Quindi, eccomi qui a parlarvi di come vanno davvero le cose, almeno per me e altre tantissime persone che continuano ad usare questo spazio che sia un blog o un profilo bookstagram nel modo corretto.
 
 
  • L’80% delle volte è il blogger/ bookstagrammer che richiede il romanzo alla C.E. di competenza

Perché? Perché si fida dell’autrice/autore, perché ama il genere, perché oltreoceano ha spopolato o altri migliaia di motivi). Quindi smettiamola di usare, quasi come intercalare frasi del tipo “danno recensioni alte per avere più libri” se capita che alcune di noi (me compresa perché a volte è capitato), valutino ad esempio, tre libri di fila da 4 o se siamo fortunate 5 stelle è perché il nostro sesto senso funziona. Se un libro lo scelgo io, ho mille motivi che mi portano a pensare che quel libro possa piacermi, nel 90% il libro finisce per piacermi davvero perché dopo anni di lettura so perfettamente cosa amo leggere e cosa no, quali sono gli autori più nelle mie corde ma soprattutto il genere che fa per me.

Nel caso in cui non dovesse piacermi? Cerco di essere più garbata possibile nel raccontare cosa non mi è piaciuto così da essere anche d’aiuto per l’autore. La storia  ”se si riceve un libro, obbligatoriamente occorre parlarne positivamente” credo sia finita da un pezzo.

 
  • Parliamo invece, del  20% di volte in cui è la CE a contattarmi per propormi un libro.
Anche qui, l’ufficio stampa non si alza la mattina e decide di spedire random libri a persone a caso. La blogger in questione viene contattata prima dell’uscita e solo dopo aver letto la trama, decide se accettare di leggere il libro o meno. Ho rifiutato collaborazioni? Assolutamente sì! La CE mi ha ricontatta proponendomi altro? Sì e ancora sì.
 
Quindi, rifiutare  non è difficile e nemmeno sgarbato nei confronti della ce. Piuttosto, risulterebbe forzato e fuori luogo leggere qualcosa che non vi interessa proponendo, a chi vi segue con affetto,  titoli che non sono di vostro gradimento dal principio.
 
  • Ultima precisazione e per oggi chiudo.
Leggevo, sempre sul web, di qualcuno che insinuava che noi blogger percepiremmo una cifra per ogni post pubblicato.
 
Appena letto, sono scoppiata a ridere! (le mie colleghe possono anche immaginare il perché). A scanso di equivoci ci tengo a precisare che la blogger/ bookstagrammer  dalla CE non percepisce nemmeno un euro nel pubblicare foto e commenti se non il costo del libro, quando cartaceo, nonché omaggio della CE, la cosiddetta ”copia staffetta” o all’inglese ARC (advance reading copy).
 
Ultimamente però, alcune case editrici o autori, si rivolgono a siti di Influencer Marketing per creare campagne pubblicitarie attraverso i social in cui la società, dietro compenso, si occupa di trovare gli influencer  migliori per la campagna. Solo in questo caso, si riceverà  un contributo in cambio del lavoro svolto e quel tipo di post lo riconoscete dall’ hashtag  #ad .
 
 
Spero di aver chiarito un po’ le idee ma se avete altre domande potete lasciarle qui sotto in un commento o scrivermi un DM sulla pagina instagram del blog.
 
 
Un abbraccio,
Sara