Bentrovata blogosfera!
Oggi iniziamo una nuova rubrica la “top five” e rullo di tamburi l’argomento di oggi sarà :
I 5 INCIPIT PIU’ BELLI
L’ULTIMA RIGA DELLE FAVOLE,Massimo Gramellini,
con questo romanzo l’autore è riuscito a colpirmi dalle prime frasi e il suo incipit è entrato subito nel mio cuore;diretto e spontaneo.In quel periodo avevo proprio bisogno che qualcuno mi spronasse in quel modo e lui ci è riuscito.
“C’era una volta, e c’è ancora, un’anima curiosa che vagava per gli spazi infiniti senza trovare un amore dentro il quale tuffarsi. Stava andando alla deriva negli abissi di un mare di noia quando sentì pulsare qualcosa. Una luce, fatta di musica. E rimase inebetita da tanta bellezza. Disse solo una parola e si tuffò dentro di te.
Allora vi siete dimenticati tutto e avete incominciato a vivere. Tu e la tua anima.
Per sempre felici e contenti, prometteva l’ultima riga delle favole. Invece siete finiti in una gabbia, e le sue sbarre le ha costruite il dolore. Non riuscite più a stare insieme e neppure a staccarvi. Vi trascinate senza meta sotto il peso dell’infelicità e nei vostri pensieri il futuro assomiglia a un deserto dove la nostalgia prevale sul sogno e il rimpianto sulla speranza.
Lettrice o lettore, non ti crucciare. Prima o poi, e più prima che poi, sentirai in sogno una voce di flauto.
“Lei è la tua anima, mica un accidente. Se non te ne innamori, non amerai mai niente.”
“Innamorarmi della mia anima! E come si fa?”
“Ti do un indizio. RICOMINCIA DALL’INIZIO…”
Allora vi siete dimenticati tutto e avete incominciato a vivere. Tu e la tua anima.
Per sempre felici e contenti, prometteva l’ultima riga delle favole. Invece siete finiti in una gabbia, e le sue sbarre le ha costruite il dolore. Non riuscite più a stare insieme e neppure a staccarvi. Vi trascinate senza meta sotto il peso dell’infelicità e nei vostri pensieri il futuro assomiglia a un deserto dove la nostalgia prevale sul sogno e il rimpianto sulla speranza.
Lettrice o lettore, non ti crucciare. Prima o poi, e più prima che poi, sentirai in sogno una voce di flauto.
“Lei è la tua anima, mica un accidente. Se non te ne innamori, non amerai mai niente.”
“Innamorarmi della mia anima! E come si fa?”
“Ti do un indizio. RICOMINCIA DALL’INIZIO…”
IL FU MATTIA PASCAL,Luigi Pirandello
Uno dei miei libri preferiti,non importa quanti problemi tu possa avere ma scappare non è mai la soluzione e il protagonista della storia questo lo sa bene.
”Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de’ miei amici o conoscenti dimostrava d’aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
– Io mi chiamo Mattia Pascal.
– Grazie, caro. Questo lo so.
– E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all’occorrenza:
– Io mi chiamo Mattia Pascal.”
TWILIGHT,Stephenie Meyer
Una delle saghe più belle di sempre (giusto per non citare ancora HP)
”Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un’occasione, ma di sicuro non l’avrei immaginata così”
SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE,Italo Calvino
Come non citare il re italiano degli incipit!
‘‘Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti, Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino! » O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace. ”
LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO,Oriana Fallaci
Questa meraviglia non ha bisogno di un introduzione.
”Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qua, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. È paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per agganciarti al mio ventre. Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato.”
aworldoffables says
Che bella rubrica Sara!
Sara-L'equazione dei libri says
Grazie Camilla 🙂
Pamy says
Ciao Sara! Sono una nuova follower 🙂 Concordo con l'incipit di Twilight ricordo che quando lo lessi (sembra una vita fa!) ero rimasta molto colpita da quell'inizio. Bellissimo anche quello di Calvino *-*
Sara-L'equazione dei libri says
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Sara-L'equazione dei libri says
Benvenuta tra noi 🙂 sono contentissima che il post ti sia piaciuto e concordo con te sembrano passati secoli da quando ho sfogliato per la prima volta Twilight *^*