|Recensione| A Trieste. Passeggiate letterarie da James Joyce a Claudio Magris di Matteo Chiavarone

Buongiorno cari lettori,


oggi ho per voi la recensione di un libro molto particolare.Conoscete la collana passaggi di dogana della Giulio Perrone Editore?Se sì, saprete quanto ogni suo volume è un concentrato di bellezza mentre per chi non la conosce vi cito la descrizione dell’editore ”Passaggi di dogana è una collana che ospita guide letterarie, racconti di viaggio, incontri con città e persone che cambiano intere esistenze: dalla Lisbona di Tabucchi alla Roma delle periferie di Pier Paolo Pasolini e Giancarlo De Cataldo, fino alla Trieste da James Joyce a Claudio Magris e alla Napoli di Maurizio de Giovanni.”In particolare, oggi vi parlerò del libro A Trieste. Passeggiate letterarie da James Joyce a Claudio Magris di Matteo Chiavarone.



Genere: Narrativa

Giulio Perrone Editore
Prezzo 12 euro
pagine 138
A Trieste la posizione geografica non è solo collocazione spaziale, ma è la coscienza stessa della città. È così da sempre: non sono i confini tanto agognati, ma il mare, il golfo, gli altipiani del Carso a far infiammare le tante anime di Trieste. Anime che vibrano insieme alle spire della bora, che parlano lingue e dialetti differenti e che ricordano una storia fatta di sacrifici ed eccellenze.A Trieste bisognerebbe arrivarci dal mare per godere al meglio della sua bellezza nobile e decadente e poi aggirarsi per le sue strade che la fanno somigliare a Lisbona o a San Francisco per quanto sono ripide a volte, tra caffè che hanno visto storia e letteratura e un’architettura elegante e senza tempo. A Trieste è anche bene perdersi, per poi farsi guidare dalla linea del Carso che si estende fino al
golfo. E poi fermarsi, per ascoltare i sussulti della sua storia, per comprendere il baratro delle foibe e dell’intolleranza. Aristocratica, nobile, austriaca o balcanica; delle tante anime di cui si fregia Trieste ce n’è una, però, che sovrasta le altre, ed è l’anima letteraria. A Trieste è il racconto di una passeggiata per la città che diventa, appunto, l’occasione di incontro con il multiforme sostrato letterario che la pervade; da Italo Svevo a James Joyce,da Umberto Saba a Carlo Michelstaedter fino a Claudio Magris, ultimo tassello di una narrazione cosmopolita ma fortemente identitaria. Matteo Chiavarone ci guida in questa passeggiata per Trieste identificandola come meta di un viaggio perlopiù esistenziale e raccontandola con gli occhi di chi triestino non è; una geografia di immagini che si sovrappone ai numerosi riferimenti letterari, obbligando il lettore a superare ogni confine,sia esso fisico o immaginifico.



Quante volte prima di visitare una città ci siamo armati di mappe, guide turistiche, informazioni sul web, consigli di amici e tanto altro ancora? Non negate, tutti lo facciamo!


Cosa accadrebbe se per una volta non vi lasciaste guidare da loro ma da un piccolo libricino,  di poco più di cento pagine che,  attraverso le parole dell’autore e l’ausilio di alcune delle penne più famose,da Joyce a Magris, ripercorresse insieme a voi i tratti distintivi di una delle meravigliose città Italiane? Il risultato è “A Trieste. Passeggiate letterarie” di Matteo Chiavarone.


Ho chiuso questo bel libro che vedete in foto con la voglia matta di prenotare un volo per Trieste e ripercorrere tutte le strade e i luoghi citati dall’autore.


Con una maestria nel combinare  fonti, autori e pensieri differenti alla sua, Chiavarone, ci descrive una Trento nel pieno del suo splendore.Ricordando il perché per così tanti personaggi ancor oggi ricordati, sia stata importante per la loro formazione artistica e soprattutto personale. L’autore ripercorre le strade di Trento, inglobando completamente il lettore nel suo viaggio.Inebriato dai profumi tipici, compreso l’aroma di quel caffè così amaro, chi legge è inerte difronte a tanta bellezza.


”Trieste non è solo bora,confini e Mitteleuropa. E’ una città dalle tante anime, che a volte si incontrano e, più spesso, si scontrano.” 


Chiavarone ci regala le sue emozioni in un connubio con i percorsi letterari di Claudio Magris, James Joyce, Italo Svevo, Giosuè Carducci, Umberto Saba, Gabriele D’Annunzio e Carlo Michelstaedter. Le citazioni e i periodi tratti dalle varie opere dei sopracitati,sono sempre accattivanti, mai banali e perfettamente centrati.Non risulta una lettura pesante come potrebbe sembrare ma tutto quello che riceve il lettore è  una condizione di totale inglobo nei riguardi della città, con difficoltà riuscirà ad abbandonare quelle pagine in cui si sente a casa nonostante non lo sia fisicamente