Recensione Hai cambiato la mia vita di Amy Harmon

Buon inizio settimana cari lettori,
Come iniziare al meglio la giornata se non con una bella recensione?
Vi preannuncio che questa sarà una delle più difficili che io abbia mai scritto.
Non so da dove cominciare per raccontarvi tutto quello che sento dopo aver terminato Hai cambiato la mia vita di Amy Harmon.

Gioia,amore,rabbia,paura,sconforto ,tristezza,perdono,forza,perdita…Sono solo alcune delle emozioni che provo in questo momento.

Un consiglio però mi sento di darvelo subito:non leggete la trama!Fidatevi di una che legge libri da quando è nata,la trama è solo l’un percento della storia.Vi troverete davanti ad un romanzo che non è paragonabile nemmeno lontanamente alle storie in circolazione. Non vi dirò nulla sulla trama perché dovete semplicemente lasciare tutto quello che state facendo e andare a comprare questo libro!
Perchè? continuate a leggere per scoprirlo…

Pagine 386
prezzo 9.90(cartaceo)
C.E Newton Compton Editori



La difficoltà di cui vi parlavo all’inizio sta dell’incapacità da parte mia di dirvi tutto quello che troverete in questo libro,perché qualsiasi frase o stereotipo potrebbe rendere tutto banale e se c’è una caratteristica che questa storia non ha è proprio la banalità.

La Harmon è riuscita ad entrare ancora una volta nel cuore di chi legge ,è riuscita a trattare un tema che definirlo tabù sarebbe un eufemismo,in punta di piedi come solo lei sa fare con delicatezza e solennità.

”«Non ti permetterò di entrare nella mia testa, Georgia. È meglio che tu non veda cosa c’è dentro, fidati». 

 «Va bene, perfetto. Allora sarò io a darti la mia», risposi, voltandomi.”


Raccontato a pov alterni ,prima adolescenti e poi con un salto temporale di sette anni ormai adulti, i due protagonisti vi emozioneranno,tanto.Con Georgia scoprirete il lato gioioso della vita,scoprirete una ragazza che non mollerà mai anche quando la situazione si farà più grande di lei e la sua regola delle “cinque cose belle” ,con Moses entrerete in contatto con l’altra faccia della vita attraverso l’arte e gli occhi di chi resta e vede andar via le persone che ama.Toccherete con mano quanto si soffre nel vedere la persona che si ama e non riuscire a darle amore per paura di se stessi,perchè la verità a volte fa più male di una bugia.

”Baciò il mignolo. «Gli occhi di Moses». Passò all’anulare. «Il sorriso di Moses». Un altro bacio sul dito più lungo. «La risata di Moses». Aveva le labbra morbidissime. «I dipinti di Moses». Arrivò al pollice e accostò la bocca al polpastrello. «I baci di Moses». Alla fine, premette la bocca contro il palmo. «Queste sono le cinque cose belle di Georgia per oggi. Erano anche le mie cose belle di ieri, e lo saranno anche di domani e di dopodomani, finché i tuoi baci non diventeranno vecchi. Poi, dovrò inventarmi qualcos’altro».”


Non riesco nemmeno a classificarlo a quanto è stato unico nel suo genere.

Ci sono dei personaggi fuori dagli schemi,ci sono moltissimi spunti su cui riflettere e una storia d’amore fatta di rinunce ,di dolore ma con tanta voglia di rialzarsi e riprendere in mano la propria vita.

”Non erano i morti a ribellarsi alla propria sorte, erano i loro cari. I morti non erano arrabbiati, né smarriti. I vivi, invece, non sapevano dove sbattere la testa. Anch’io spesso non sapevo dove sbattere la testa.”

C’è stata una delle tante rivelazioni shock del romanzo che hanno messo davvero a dura prova la mia coscienza .Mi sono domandata quanto sia stato giusto o sbagliato tutto questo (SPOILER PER LEGGERLO SELEZIONATE LA PARENTESI mi riferisco alla scoperta del colpevole della morte del bambino,ho pensavo che nonostante Georgia non avesse visto il suo bambino sotto la sua macchina meritava una ripercussione e non solamente emotiva e questo mi ha lasciata davvero spiazzata perchè per quanto in ”buona fede” non sono riuscita a superare e perdonare la sua poca attenzione).Una volta finito il romanzo sono arrivata alla conclusione che è un argomento troppo delicato per prendere una decisione netta.Se l’avete letto fatemi sapere cosa ne pensate a riguardo.

«Non possiamo fuggire da noi stessi, Tag. Qui, là, a metà strada o in un reparto psichiatrico di Salt Lake City. Io sono Moses e tu sei Tag. Questo non cambia. Quindi, o ci facciamo i conti qui, o ci facciamo i conti là. In tutti i casi, lo dobbiamo affrontare. E la morte non cambia niente».

Come vi dicevo all’inizio con questo romanzo ho provato di tutto e sentito ogni pagina sulla mia pelle:gioia,amore,rabbia,paura,sconforto,tristezza,perdono,forza,perdita…TUTTO.

Ancora una volta la Harmon si dimostra capace di raccontare storie con la ”S” maiuscola,storie con spessore emotivo e cariche di sentimenti che portano il lettore a porsi domande e confrontarsi con le risposte date dall’autrice. 
Spero di avervi incuriosito parlandovi di questa storia perchè non solo merita di esser letta ma vi lascerà così tanto che proverete un senso di perdita una volta posato nella libreria.

”Lasciammo che la gente parlasse di quello che voleva e accettasse quello che poteva. I colori sbiadirono e i dettagli svanirono. E alla fine, sarebbe diventato soltanto un racconto. Dopotutto, era una gran bella storia. Una storia sul passato e il futuro, sui nuovi inizi e sulle cose che durano in eterno. Una storia di persone fragili, persone provate, persone folli e persone spezzate, e soprattutto, una storia d’amore. La nostra storia.”


Un abbraccio,
Sara