oggi vi parlo dell’ultimo lavoro dell’artista Ali Eskandarian ,scomparso in giovane età, Golden Years testo pubblicato in più paesi per la schiettezza e la cruda verità con cui l’artista descrive quelli che sono stati per lui i Golden Years.
Per chi non conoscesse, Ali Eskandarian (1978-2013) è nato a Pensacola, Florida. È cresciuto a Teheran durante la rivoluzione iraniana. Con la famiglia ha trovato asilo politico in Germania prima di trasferirsi a Dallas, in Texas, dove Ali ha trascorso la sua adolescenza, per poi spostarsi a New York. È stato musicista, cantautore e scrittore. Nel novembre 2013 l’artista viene ucciso durante una sparatoria nella sua casa di Williamsburg, assieme a due amici musicisti degli Yellow Dogs. Il killer, che fino a qualche mese prima faceva anch’egli parte di una rock band newyorkese, si suicida dopo la strage.Il suo romanzo, Golden Years, è in corso di traduzione in 7 Paesi.
Come nasce Golden Years?Il romanzo nel 2012 era stato inviato via mail a van Gelderen,dall’artista stesso che aveva conosciuto l’editore olandese alla mostra “Made in Iran” dove il cantautore si era esibito.Il manoscritto racconta appunto, gli Anni Dorati di un peccatore messo a nudo: “avete a che fare con un uomo pieno di difetti, perdonatemi e vogliatemi bene”.*
*fonte qui
Veniamo alla recensione di Golden Years che si presenta come un romanzo sicuramente fuori dagli schemi a cui siamo abituati,crudo e schietto.
Giunti 218 pp., 17 euro |
Nel novembre 2013, a Williamsburg, Brooklyn, il cantautore di origine iraniana Ali Eskandarian, poco più che trentenne, viene ucciso insieme a due membri del gruppo rock The Yellow Dogs. Il killer, un musicista legato alla band da un rapporto di amicizia e rivalità, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento con un fucile d’assalto, si suicida. Nei mesi precedenti a questo tragico evento, Ali stava discutendo con il suo amico olandese Oscar van Gelderen, editore, del romanzo semiautobiografico su cui aveva appena finito di lavorare. ”Golden Years” è questo romanzo.
Ambientato ai giorni nostri tra New York, Teheran e Dallas, ”Golden Years” racconta la storia di un gruppo di giovani musicisti iraniani che sognano di sfondare in America. Squattrinati e affamati, mentre come cani randagi si aggirano per le strade provando ogni tipo di droga e passando da un letto all’altro, i protagonisti di ”Golden Years” sono esuli romantici che tentano di resistere alla durezza dell’Occidente facendo del rock la loro religione.
Narrato in forma quasi diaristica dalla voce rabbiosa e struggente di Ali, questo straordinario romanzo on-the-road dipinge a tinte forti la disillusione e l’orgoglio giovane di vivere ai margini di una società ottusa e di un capitalismo arrogante e senz’anima.
”In quegli anni d’oro, di latte e di miele, di navi da costruire per andare chissà dove, dei domani senza rimpianti, nessun pentimento, e se tutto crolla ricominciamo da capo, il vento in faccia e tra i capelli, l’odore dell’oceano lontano, il sole sopra di noi, ogni filo d’erba perfettamente a posto, andando avanti, sempre avanti”