Flash Review “Il confine di un attimo” di J. A. Redmerski

Bentornati sul blog cari lettori!

Oggi breve recensione di un romanzo uscito qualche anno fa “Il confine di un attimo” di J. A. Redmerski. Breve perchè sicuramente molti di voi l’avranno già letto ma come sapete ci tengo a darvi la mia opinione quindi eccomi qui a parlarvene!

Il romanzo è il primo libro di una duologia The edge of Never (autoconclusivi)

Sinossi

Edito da: Fabbri Editori 
Numero pagine: 454 
Prezzo: 14.90 €
Camryn Bennett, vent’anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. Ma da quando il suo ragazzo è morto, niente sembra più importarle davvero… Quando anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. Quello che trova nel suo viaggio è un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, e da cui si sente irrimediabilmente attratta. Andrew vive la vita come se non ci fosse domani. Convince Camryn a fare cose che non avrebbe mai pensato di fare e le insegna ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più proibiti. Ben presto diventa il centro della sua vita. Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più… E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre?



Un racconto di due vite,due trascorsi differenti ma entrambi molto dolorosi,la ricerca di se stessi,la paura di innamorarsi ,la voglia di abbattere i propri limiti,il racconto di un viaggio.

Il viaggio di Cam e di Andrew,inizialmente su strade parallele, separate dalla paura di farsi del male reciprocamente.Dalla paura di amare e farsi amare.

«Il dolore è dolore, piccola.» Ogni volta che mi chiama “piccola” sento un tuffo al cuore. «Solo perché i problemi di una persona sembrano meno gravi di quelli di un’altra non significa che facciano meno male.»


E’ davvero difficile recensire questo romanzo perchè ci sono così tanti temi, affrontati in modo sublime aggiungerei,che rischierei di cadere nel banale.

”La depressione è il dolore nella sua forma più pura. Io per esempio farei di tutto per essere capace di provare di nuovo un’emozione. Una qualsiasi. Il dolore fa male, ma quando è talmente potente da annullare qualsiasi altra sensazione, ecco, in quel momento inizi a credere che stai per impazzire.”


I protagonisti assoluti del romanzo sono Cam e Andrew che con i loro pensieri vi terranno compagnia e di cui a fine romanzo sentirete la mancanza in modo permanente.E’ un continuo aiutarsi a vicenda,raccontandosi reciprocamente le loro vite minuto dopo minuto costantemente vicini l’una all’altra.Ma nonostante la forte attrazione reciproca il dolore ritornerà in superficie impedendo loro che viversi completamente e senza vincoli.Ci riusciranno ?

“Rimuginare, pianificare.. tutte cazzate.” Dice. “Rimugini sul passato e non riesci ad andare avanti. Passi troppo tempo a pianificare il futuro e ti muovi all’indietro, oppure resti immobili nello stesso posto per tutta la vita.” Aggancia il mio sguardo. “Vivi nel presente” afferma con un tono serio “dove tutto accade al momento giusto. Prenditi il tempo che ti serve, poni un limite ai brutti ricordi e arriverai ovunque tu voglia molto più velocemente e con molte meno difficoltà lungo la strada.”

Un romanzo capace di far vibrare le corde del cuore, una prosa mai banale e ricca di contenuti ,che affronta temi molto difficili con la delicatezza di una piuma.Un finale che toglierà ossigeno ai vostri polmoni per poi riprendere fiato e far battere ancora il vostro cuore.
Molto dolce,sensuale e commovente,un romanzo assolutamente consigliato! 

In una parte del romanzo la sessualità è molto esplicita e trattata in termini che potrebbero colpire la sensibilità di chi legge quindi non consiglio la lettura del romanzo ai giovanissimi.

«Andrew?»

«Sì?»

Continuiamo a tenere gli occhi fissi al cielo.

«Volevo ringraziarti.»

«Per cosa?»

Ci mette un po’ a rispondere. «Per tutto. Per avermi fatto infilare i tuoi vestiti a caso nella sacca invece di ripiegarli, per aver abbassato la musica in macchina in modo da non svegliarmi, per aver cantato insieme.» Piega la testa di lato, e anch’io. Miguarda negli occhi.

«E per avermi fatto sentire viva» aggiunge.

Un sorriso mi illumina la faccia e distolgo lo sguardo. «Be’, tutti hanno bisogno di aiuto per sentirsi di nuovo vivi di tanto in tanto» rispondo.

«No» ribatte lei, seria. Il mio sguardo si posa ancora su di lei. «Non ho detto “di nuovo”, Andrew. Mi hai fatta sentire viva per la prima volta in vita mia.»