– Tappa 4 – Le città d’ambientazione
Continua il nostro viaggio attraverso pagine e parole. Questa tappa ci trasporta nelle città di ambientazione dei romanzi. Roma, Napoli, Capri, Bologna, Manarola… Ognuna di queste città viene vista attraverso gli occhi delle autrici, viene vissuta dai personaggi e diviene teatro delle loro vite; per questo ogni città, seppur la stessa, è profondamente diversa in ogni romanzo.
Bologna – Come un’isola – Monika M
Nel mio romanzo descrivo la città di Bologna mentre la stessa Lucrezia la visita assieme al lettore. Ancora un breve estratto del mio libro per passeggiare nella bella Bologna.
Nel mio romanzo descrivo la città di Bologna mentre la stessa Lucrezia la visita assieme al lettore. Ancora un breve estratto del mio libro per passeggiare nella bella Bologna.
A naso in su Lucrezia guardava le due torri, Garisenda e degli Asinelli, simbolo della città, leggendo la breve didascalia apprese che facevano parte delle superstiti conservatesi fino ai nostri giorni. Un tempo erano circa ottanta le torri presenti nella città, la loro altezza simboleggiava la ricchezza e la potenza dei committenti che le facevano erigere, in genere nobili. Voltò le spalle alle torri e si diresse verso lo slargo di Porta Ravegnana, Lucrezia leggeva attenta ogni targa che riportava i nomi delle vie o delle piazze, la sua totale mancanza di orientamento richiedeva che seguisse attentamente la cartina o avrebbe impiegato tutto il giorno per visitare i monumenti che le indicava la piccola guida. La cartina riportava la presenza di un monumento, uno degli edifici medioevali più bello della città: Palazzo de Drappiere. Rimase a fissare la facciata, espressione di raffinata architettura rinascimentale espressa con i tipici mattoni rossi che vedeva ovunque nella città. Attraversò la strada cercando Via Santo Stefano in direzione dell’omonima piazza. La Basilica del Santo era descritta come luogo della fede popolare dei bolognesi, progettata addirittura dal patrono Petronio, allora vescovo della città. Lucrezia alzò un sopracciglio, sarcastica, nel leggere che era stata edificato dove sorgeva un tempo il tempio di Iside. Particolare le parvero le sette chiese, edificate in varie epoche e poi unite tra loro mediante passaggi interni, un misterioso dedalo in cui ritrovare la fede ? Si domando ironica. Uscita dalla frescura della chiesa si rifugiò sotto i portici sul lato della piazza in cerca di un boccone per pranzo.
Non essendo abituata a camminar sotto i portici si godeva quella sensazione nuova che ogni bolognese avrebbe trovato banale, ammirando ogni diverso stile, volta o soffitto sotto cui passava. Per visitare la Basilica doveva tornare sui suoi passi verso Via Ugo Bassi, costeggiare il vecchio mercato, aperto solo al mattino, svoltare a sinistra sarebbe giunta in piazza Maggiore. Le mancò il respiro, non per la vista, ma per il ricordo di esser stata lì con Victor la notte in cui la piazza si era trasformata in un enorme cinema a cielo aperto. Sospirò, chiuse gli occhi per un solo istante e proseguì la visita della città, prima se lo toglieva dalla mente e meglio era per lei.
La Basilica di San Petronio dominava la piazza, le sembrava tutto diverso ora con la luce del primo pomeriggio, sorpresa lesse che era la quinta chiesa per grandezza al mondo. Percorse la meridiana per la sua lunghezza osservò il foto nel soffitto ammirata . La luce, a cui la navata semibuia l’aveva disabituata la accecò per un istante tornando nuovamente all’esterno, lasciandosi alle spalle la Basilica. Riparò lo sguardo con la mano facendolo vagare sugli edifici che incorniciavano la piazza, le sembrava di udire ancora la voce di Victor che li elencava, Palazzo dei Notai, Palazzo D’Accursio e Palazzo Re Enzo, proprio sotto questo erano accalcati i turisti che animavano la piazza. Lucrezia si avvicinò curiosa. Bisbigli si susseguivano sotto il porticato del palazzo che per la struttura architettonica, come un eco, li restituiva ingigantite divertendo i visitatori per la magia donata dalla costruzione. Sorrise e stanca di camminare si decise a cercar il locale dove fermarsi a scrivere circondata da sconosciuti.
Roma – Fotografie in Re Maggiore – Claudia Bresolin
In Fotografie in Re Maggiore Roma non è solo uno sfondo, ma una terza protagonista. Livia ed Elisa si ritrovano spesso a passeggiare per il centro di Roma e lo spirito di questa città risponde agli stati d’animo delle protagoniste: a volte diviene uno specchio dei loro pensieri, a volte invece li contrasta.
In Fotografie in Re Maggiore Roma non è solo uno sfondo, ma una terza protagonista. Livia ed Elisa si ritrovano spesso a passeggiare per il centro di Roma e lo spirito di questa città risponde agli stati d’animo delle protagoniste: a volte diviene uno specchio dei loro pensieri, a volte invece li contrasta.
I vicoli di Trastevere accompagnano l’inizio romantico e complicato della storia tra Livia e Mattia, divengono il teatro dei loro primi baci. Piazza Navona e Bernini sono di supporto, o forse una via di fuga, in un momento di difficoltà tra Livia e Leo. L’Auditorium è un perfetto compagno per la malinconica Elisa, un rifugio colmo di musica dove Elisa è finalmente se stessa.
Roma non è un città statica fatta solo di strade e palazzi, ma vive attraverso colori ed emozioni.
La notte a Roma è di un blu intenso, zaffiro. Il cielo nero tocca terra e oscura tutt’intorno.
La notte a Roma è d’agata e di platino. Luminosi gli antichi palazzi riflettono un’atmosfera regale nell’aria buia.
Passeggiando per quegli stretti vicoli presenti da sempre si sente la città, si sente il suo soffio. Un sospiro nostalgico e malinconico, intenso. E cos’altro è la malinconia se non un piacevole e tenue dolore?
Poggiando il piede in quelle strade spigolose, respirandone il passato, si viene contagiati da una inesplicabile forza, un misto di onnipotenza, di effervescenza, di savia freschezza.
Strinsi forte la mano di Andrea, per comunicargli quei pensieri, quelle sensazioni.
Ricambiò quella stretta accompagnandola a un sorriso pieno delle mie stesse emozioni.
Benché nel romanzo non sia dichiarato esplicitamente, la regione in cui il romanzo è ambientato è la Liguria.
Il protagonista Saverio corona poi finalmente il suo sogno di trasferirsi ad abitare in un “borgo arroccato sul mare”. Nel romanzo il nome è di fantasia ma mi piace immaginare che sia Manarola, perla delle Cinque Terre di cui io, autrice, sono profondamente innamorata tanto da sognare di trasferirmi lì io stessa.
Manarola, nel comune di Riomaggiore, è un magnifico borgo aggrappato alla roccia con le case affastellate in un variopinto mosaico di colori affacciato sul mare.
Manarola è un paese che sembra, come scriveva il manarolese Lino Crovara, un “alveare su roccia, nido di gabbiani, alto sulle onde”, un paese dove “il lieve sussurro delle onde carezza le orecchie attente e l’anima”.
Un paesaggio tra cielo e mare, un microcosmo unico al mondo che nella sua breve striscia costiera sprigiona meraviglie inattese.
Manarola offre davvero uno spettacolo unico, come tutte le Cinque Terre: una visuale mozzafiato sul blu del mare, sulla costa frastagliata, sui verdi terrazzamenti lavorati da sempre con dedizione e passione, sulle case colorate e aggrappate alla roccia come in un mosaico variopinto.
Sentieri la collegano a Corniglia e a Riomaggiore (la famosa Via dell’Amore, il sentiero più bello del mondo!), il mare lambisce gli scogli che sono l’unica “spiaggia” del borgo, un’atmosfera vivace la pervade: io autrice Flavia Cantini, ho sul serio sentito un amore vero, ma, d’altronde, chi potrebbe non amare questi luoghi della Liguria?
Roma – Lettere fra l’erba – Clara Cerri
La storia di “Lettere fra l’erba” è ambientata a Roma e comincia in un luogo dove si intrecciano da decenni le speranze e le ambizioni di migliaia di giovani, non solo romani: l’università La Sapienza, dove i protagonisti vivono assieme un momento di lotta politica, l’occupazione del 1990, che li cambia e li fa diventare amici per la vita. Inaugurata nel 1935, la città universitaria racchiude opere d’arte come il grande affresco dell’auditorium e conserva esempi di arredi e rifiniture nello stile dell’epoca. Per Antonio, uno dei protagonisti del romanzo, fare l’attore rappresenta il sogno di tutta una vita e i teatri della città ospitano molte scene del romanzo, sia quelli degli oratori come il Teatro San Paolo che quelli di prestigio come il Teatro Quirino, dove egli vivrà il suo momento di gloria e di applausi come protagonista.
I luoghi dove era passata se ne accorsero subito, di essere vuoti. Il tavolino di Fassi, la bocca di Isabella, la sua casa, la terza fila del Quirino, il soppalco di via degli Ausoni, la casa di Prati dell’amico ballerino, la Chiesa Nuova, il camerino della Cometa, il teatro San Paolo, il vecchio Istituto Orientale, e risalendo risalendo fino all’utero desolato di sua madre che rispondeva al telefono e voltava la faccia al muro per risparmiare altri venti secondi di dolore a suo marito.
Le regate cui partecipa Baal hanno inizio a Punta Ala e termine a Capri, con tappe intermedie a Cala Galera, Riva di Traiano e Nettuno; alcuni personaggi si muovono tra Roma e Napoli. Visitiamo dunque molte località, soprattutto marittime, della nostra penisola.
“Paolo avrebbe preferito salire a Capri con la funicolare, anche per seguire da presso il gruppo di Baal, ma gli altri avevano già deciso di andare a piedi e proseguire la bella passeggiata panoramica fino al belvedere di Tragara, onde ammirare dall’alto i Faraglioni. Non gli rimase che fare buon viso: si era stufato di stare da solo.
Lasciata sulla destra la stazione di partenza, presero per una stretta scala e quindi per la rampa di S. Costanzo, fino alla chiesa. Sabrina,che studiava architettura, insisté per dare un’occhiata: «Di originale è rimasto solo il campanile! – entrarono nella gradevole frescura.
Osservate le colonne! – Le guardarono con modesto interesse: dodici,di travertino – Queste hanno sostituito le precedenti, in giallo antico,che probabilmente venivano dalla villa romana qui sotto».
«E quelle gialle?» domandò Paolo ormai rassegnato -doveva essere l’aria di Capri- a sentirsi propinare lezioni di storia dell’arte.
«Le usarono per la cappella della reggia di Caserta, a meta’ ‘700. Le pietre si spostano più spesso di quanto si crede».
Ripresero a salire di buona lena in mezzo ai campi coltivati a terrazze,verdeggianti di floride insalate. All’inizio di via Marina Grande, Loredana volle entrare nel cimitero.
«Che idea! – protestarono i ragazzi. Hai appuntamento con il vampiro?»
«Mi interessa l’atmosfera!»
Sabrina aveva già aperto il cancello e s’incamminava per il vialetto centrale. Non somigliava ai soliti camposanti. Niente loculi sovrapposti, lumini e fioriere. Le sepolture erano a terra, tutti nomi stranieri, inglesi in gran parte, e sulle lapidi note musicali e brani di poesie; ne tradussero alcune.”
In Lieve come la neve vengono descritte due città, Roma e Parigi. La protagonista, Camilla, passeggia nel centro di Roma, tra i caratteristici vicoli di Trastevere, nel verde di Villa Borghese, per le strade trafficate e piene di gente, conduce il lettore per mano in un viaggio alla scoperta di questa splendida città, dei suoi colori, dei suoi profumi. Altra protagonista indiscussa di tutto il romanzo è Parigi, una città alla quale Camilla è profondamente legata e dove ha lasciato parte del suo cuore e dei suoi ricordi. La luce della luna che si riflette sulla Senna, la splendida Cattedrale di Notre Dame, i meravigliosi giardini di Lussemburgo, il caratteristico Pont Des Arts con la sua ringhiera piena di lucchetti, ogni angolo di Parigi viene descritto attraverso gli occhi di Camilla con un amore e un’intensità tali che sembra di essere là.
Ecco un breve estratto che permette di assaporare la magia di Roma vista con gli occhi di Camilla:
“Andrea mi portò in un delizioso ristorante nel cuore di Trastevere, in uno dei vicoli stretti e silenziosi di questo storico quartiere di Roma che io amavo moltissimo. Mi era sempre piaciuto passeggiare lungo quelle strade così caratteristiche e pittoresche, punteggiate da tantissime trattorie, ristoranti e botteghe storiche. Soprattutto le sere, quando il chiarore soffuso delle tante luci di Trastevere, come fossero mille lucciole, trasformavano questo rione in un paesaggio da cartolina dando l’impressione di trovarsi dentro ad una favola, avvolti da un alone di romanticismo e mistero”
La prossima e ultima tappa vi aspetta il 27 settembre nel blog La stamberga d’inchiostro (http://stambergadinchiostro.altervista.org/): uno sguardo alle fotografie di viaggio, alle copertine dei romanzi illustrate dalle autrici.
Anche in questa tappa commentate il post appena letto per partecipare al give away.
Come vincere?
Commenta la tappa nel blog senza dimenticare di specificare quali delle seguenti azioni si sono effettuate:
– Lettore fisso al blog
– Mi piace o seguire le pagine delle autrice o dei romanzi su Facebook
– Condivisione sulla propria pagina Facebook del post
Ecco le pagine delle autrici:
https://www.facebook.com/Fotografieinremaggiore/
https://www.facebook.com/AutriceMonikaM/
https://www.facebook.com/claracerri.scrittrice
https://www.facebook.com/virginialess21/
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Alla fine del blogtour ci sarà un ulteriore give away con in palio i romanzi cartacei scegliendo tra chi ha partecipato maggiormente.
Vi ricordiamo inoltre che durante tutta la durata del blogtour tutti i romanzi (nei formati ebook e cartacei) sono scontati del 65%, acquistandoli attraverso il sito www.youcanprint.it e inserendo al momento dell’acquisto il codice promozionale BLOGTOUR1.
Alexandra says
Buongiorno…questo viaggio mi sta piacendo veramente tanto…tutte citta bellissime…non conoscevo Manarola…potrebbe essere la prossima meta per una breve vacanza.
Seguo il blog, sono fan di tutte le pagine e ho condiviso il post su fb (https://www.facebook.com/alexandra.blandino.7?hc_ref=ARQ67txG-zcVdvJVlHt7o_20yXkoEMy2aiBb1d8H6-gEAp5TbfS-hh42Dsxja4cFNWE ), su twitter (https://twitter.com/alexbla88/status/912216635259449345) e anche pinterest (https://it.pinterest.com/pin/447615650457028882/ )
Ti aspetto da me, creero un post parlando di questa tappa, Se fosse per sempre
Buona settimana Ale
Dory A. says
Adoro le tappe dedicate alle ambientazioni! Questa tappa poi è fatta veramente bene 😍 Tra tutte le città quella che mi ha affascinato di più è sicuramente Manarola – ma più che altro perché le altre le conosco già un po' – e dopo aver letto la descrizione ed essere andata a vedere qualche foto comprendo il desiderio dell'autrice di andare a vivere lì, insomma anche io mi ci trasferirei seduta stante 😂 Per quanto riguarda le altre città, sebbene più o meno le conosca, è sempre appassionante vederle attraverso gli occhi di qualcun altro ed è per lo stesso motivo che sarà interessante leggere di una stessa città in libri diversi perché ogni autore decide di descriverla in maniere diversa, concentrandosi su questo particolare piuttosto che su quello. Che dire, non vedo l'ora di viaggiare in queste città!
(Seguo il blog come Dory A. Ho messo mi piace alle pagine FB. Condivisione: https://www.facebook.com/doryyangelino/posts/10208244214981784)
Marianna Di Lorenzo says
complimenti per questo piacevole blog tour e per la scoperta di posti che non ho mai visto
sono fans e iscritta ai blog con il mio nome Marianna Di Lorenzo
grazie
Flavia Cantini says
Beh Manarola è davvero una perla 😉
Flavia Cantini, autrice de Il professionista
Flavia Cantini says
Una volta visitata Manarola, è difficile "tornare indietro" 😉
Flavia Cantini, autrice de Il professionista
Sara-L'equazione dei libri says
Felice che ti sia piaciuta ♥
Sara-L'equazione dei libri says
Merito delle meravigliose autrici 🙂
Sara-L'equazione dei libri says
Grazie a te ♥
luigi says
un viaggio pieno di sfaccettature. diversi generi e stili, tutti assai interessanti. viaggiare con le pagine fa sempre bene 😉
Luigi Dinardo
luigi8421@yahoo.it
Sara-L'equazione dei libri says
Condivido! Buona fortuna 😊